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PREMESSA |
MACCHINARI Le presse |
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MACCHINARI |
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LA TEORIA | ||||||||||
LE PRESSE GRUPPO CHIUSURA GRUPPO INIEZIONE QUADRO DI CONTROLLO MANUTENZIONE |
Lo stampaggio delle materie plastiche avviene principalmente con un processo chiamato "ad iniezione" di gran lunga più economico e flessibile rispetto ad altri sistemi quali lo stampaggio a compressione, rotazionale, per termoformatura. Lo stampaggio avviene per mezzo di presse (poiché il principio di funzionamento avviene grazie alla pressione di chiusura esercitata sullo stampo) che possiedono un cilindro d'iniezione nel quale viene fuso il materiale plastico (generalmente in granuli) e iniettato all'interno delle cavità di uno stampo nel quale il materiale solidifica prendendo la forma della cavità stessa. Le presse possono essere sia orizzontali che verticali, possono chiudere mediante un pistone, una ginocchiera o entrambi, possono avere più gruppi iniezione, l'iniezione sandwich nella quale una pellicola di materiale pregiato fa da superficie mentre il riempimento avviene con materiali meno nobili o possono avere una co-iniezione di gas per permettere lo svuotamento parziale del manufatto migliorando l'aspetto estetico. Le presse possono essere oleodinamiche (nelle quali il movimento avviene mediante la pressione dell'olio), elettriche (grazie a motori passo passo o dotati d'inverter) o con funzionamento misto. Oggi molte presse hanno una pompa a portata fissa con inverter per il risparmio energetico, ma alcune sono tornate ad avere il motore elettrico che fa ruotare la vite in fase di carica.
Come si osserva in figura il materiale viene messo nella tramoggia, da li scende attraverso la bocca 4 e entra nel cilindro di plastificazione 6, passa attraverso l'ugello 2 ed entra nello stampo 1 dove il particolare solidifica e viene estratto dallo stampo grazie al pistone d'estrazione 5 quando la pressa apre grazie alla ginocchiera 3, cadendo nella zona 7. |
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IN PRATICA |
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Le presse moderne hanno subito un'evoluzione ridicola rispetto a quelle di 50 anni fa. Il principio di funzionamento è sempre lo stesso e l'elettronica poco ha potuto per migliorare i cicli che sono condizionati più dalla conformazione del particolare e dall'efficienza dello stampo. Dove le presse moderne sono imbattibili è nella miriade di controlli che mettono a disposizione, negli innumerevoli grafici, dati di processo, memorie per salvare i dati. Purtroppo sono veramente pochi coloro che utilizzano o SANNO utilizzare i dati che le presse di oggi possono fornire e quindi ci si limita a utilizzare le presse come si utilizzavano negli anni settanta quando vi era una sola pressione, una sola velocità e pochi fine-corsa meccanici. Anzi, il fatto di avere i dati salvati fa si che poi non si riesca più a sapere come modificarli se qualcosa non funziona. Così, chi acquista una pressa nuova sfrutta solitamente un unico vantaggio. Il minore consumo elettrico dato dalle nuove tecnologie (inverter o pompe a portata variabile) perché il secondo vantaggio che le presse nuove potrebbero portare (i minori ingombri dati dall'evoluzione dei gruppi chiusura oggi più compatti) sono annullati dall'assurda carterizzazione che alcuni produttori di presse utilizzano. |
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"Le presse" fine |
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